Luoghi10 ottobre 2017

Orhei Vechi

Tra le località di Trebujeni e di Butuceni si trova il Parco Archeologico di Orhei Vechi, il più grande ed importante complesso museale a cielo aperto della Moldova.

Orhei Vechi

Tra le località più conosciute, la “Riserva naturale e culturale di Orhei Vechi” rappresenta forse il luogo più affascinante della Moldova.

E’ un sito di importanza nazionale dal dicembre 2008, subordinato al Ministero della Cultura, proprio per il suo grande valore archeologico, storico e culturale. Dal 2015 è presente nella “Tentative Lists dell’Unesco World Heritage", nella categoria "Paesaggio culturale".

L’area è una grande sorpresa: adagiata in una zona paesaggisticamente in contrasto con la tipica pianura moldava, il parco archeologico presenta una perfetta combinazione di elementi storici e naturali, modellata in migliaia di anni dall'uomo e dall'ambiente naturale, in stretta connessione. 

Il paesaggio assomiglia ad un anfiteatro emisferico: il percorso tortuoso del vento ha intagliato il basamento calcareo formando un anello molto nitido che racchiude il promontorio calcareo di Butuceni.

Civiltà e tradizioni religiose diverse hanno lasciato un segno ad Orhei Vechi: occidentale ed orientale, cristiana ed islamica.

Tre villaggi agricoli sorgono oggi nell'area: Trebujeni, Butuceni e Morovaia. Gli abitanti di queste località mantengono vive le proprie tradizioni agricole e pastorali, un tempo vive in buona parte del sud-est Europa, ma oggi quasi perdute.

Per secoli punto di confluenza di varie civiltà antiche, l’area rappresentava una posizione estremamente strategica: il Răut lo connetteva con la maggior parte della Moldova centrale e settentrionale, mentre il Nistru era ed è il percorso commerciale navigabile più importante verso il bacino del Mar Nero. 

Il parco archeologico di Orhei Vechi si trova vicino al confine orientale della Moldova, nel luogo di incontro di tre grandi zone geografiche: la steppa eurasiatica, la steppa forestale dell'Europa orientale e il bacino del Carpato-Danubiano

I resti archeologici all'interno del paesaggio rivelano interferenze demografiche e culturali molto intense, riunendo popoli e culture specifiche dei territori tra la Cina e i Carpazi, l'Anatolia e il Mar Baltico.  

Tutti gli elementi di questo paesaggio archeologico, fortificato naturalmente, posseggono una grande integrità: le formazioni geologiche, le viste, il fiume Răut e persino i terreni, rimangono essenzialmente come molti millenni fa.

All'interno dell’area si trovano oltre 1000 strutture archeologiche, tra cui insediamenti, cimiteri, chiese, grotte, moschee, caravanserragli e abitazioni.

Tra questi, più di 300 sono stati sottoposti a test limitati dagli archeologi: l'importanza scientifica e storica di questi resti è eccezionale.

La ricerca archeologica, cominciata 70 anni fa, ha portato alla luce un tessuto originale ben conservato, solo in parte sottoposto ad anastilosi con un minimo di materiale consolidante.

Tutte le attività economiche e i processi naturali, che minacciano il sito, sono sotto il controllo permanente dei funzionari di Stato.

Carlo Policano

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